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Dic. 16, 2021

Commissione Tributaria Provinciale di Salerno sentenza n. 2178/21 Difensore: Avv. Luciano Coppola

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È ILLEGITTIMO L’AVVISO DI ACCERTAMENTO SOTTOSCRITTO CON FIRMA NON AUTOGRAFA.

La Commissione Tributaria Provinciale di Salerno con la pronuncia in epigrafe, dando seguito ad importante orientamento giurisprudenziale di merito ed in accoglimento delle difese mosse dal difensore del contribuente ha dichiarato la nullità dell’avviso di accertamento quale conseguenza della mancata apposizione di firma autografa e di attestazione equipollente di conformità.

Dic. 15, 2021

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE DI ROMA SEZ. 35 SENT. N. 480/2017 DEL 28.03.2017 DIFENSORE: AVV. LUCIANO COPPOLA

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OPPOSIZIONE A CARTELLA ESATTORIALE PER VIZI PROPRI DELLA STESSA E PER VIZI INERENTI AGLI ATTI IMPOSITIVI E PRODROMICI. LEGITTIMAZIONE PASSIVA DEL SOLO AGENTE DELLA RISCOSSIONE.

LITISCONSORZIO FACOLTATIVO DELL’ENTE IMPOSITORE.

Importante sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Roma in una causa patrocinata dallo Studio Legale Tributario Coppola, in cui viene ribadito l’importante principio di diritto, più volte enunciato dalla Suprema Corte di Cassazione (Cass. Sez. Un. 1640/2007; Cass. Sez. Un 16412/2007; Cass. Sez. VI n. 25795/2015; Cass. n. 1532/2012), secondo il quale laddove un atto venga impugnato per vizi riferibili sia all’Agente delle riscossione che all’ente impositore, come nel caso di specie, non si configura un caso di litisconsorzio necessario tra i due soggetti in questione. Di fatti, l’azione del contribuente, diretta a fare valere la nullità dell’atto impugnato, può essere svolta indifferentemente nei confronti dell’ente creditore o del concessionario della riscossione (dovendosi escludere nella specie un litisconsorzio necessario tra i due), essendo rimessa al concessionario, ove unico a essere stato evocato in giudizio, la facoltà di chiamata nei riguardi dell’ente creditore, pena la soccombenza in caso di esito favorevole per il ricorrente della lite. Nella specie la difesa ha eccepito la mancata notificazione degli atti presupposti (avviso di liquidazione) alla cartella impugnata e l’Agente della Riscossione non ha provato la rituale notificazione degli stessi né tantomeno ha adito per la chiamata in causa dell’ente impositore. I giudici capitolini hanno pertanto accolto il ricorso ed annullato gli atti impugnati.

 

Dic. 06, 2021

CASS.,SENT. 02.11.2021, n.31012

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Operazioni pubblicitarie ritenute oggettivamente inesistenti. Onere della prova

Qualora l’ufficio ritenga, che le fatture concernano operazioni oggettivamente inesistenti, e contesti pertanto sia l’indebita detrazione dell’IVA, sia la deduzione dei relative costi, è tenuto a provare, anche sulla base di elementi meramente indiziari, che le operazioni fatturate non siano mai state effettuate. Assolto tale onere, sarà il contribuente tenuto a provare l’effettiva consistenza delle operazioni fatturate, prova che tuttavia non può consistere nella mera esibizione delle fatture, ovvero nella dimostrazione delle regolarità formale delle scritture contabili o dei mezzi di pagamento utilizzati, potendo questi ultimi essere facilmente falsificati ed essendo normalmente utilizzati proprio allo scopo di far apparire reali operazioni che tali non sono.

La Suprema Corte, in considerazione dell’enunciato principio, atteso che il contribuente ha prodotto elementi indiziari idonei a sconsacrare la falsità delle operazioni contestate (tra cui: assenza di retrocessioni monetarie in capo alla cedente, sponsorizzazioni ricevute mediante distribuzione di gadget e logo, assoluzione dell’amministratore in sede penale), ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate confermando la sentenza della CTR favorevole alla parte privata.

 

Dic. 02, 2021

CTP SALERNO SEZ. 7 sentenza n. 4811 del 20/12/2019 Difensore: Avv. Luciano Coppola

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MANCATA NOTIFICA DELLA PREVENTIVA COMUNICAZIONE D’ISCRIZIONE IPOTECARIA – VIOLAZIONE E FALSA APPLICAZIONE ART. 77 DPR 602/1973- NULLITA’

Con la pronuncia in commento viene confermato l’orientamento di merito e legittimità circa la nullità dell’iscrizione ipotecaria ad opera del riscossore nella ipotesi di mancata comunicazione preventiva.

Di fatti, la comunicazione preventiva di iscrizione ipoteca al contribuente non è, o meglio, non è solo un mero adempimento di natura formale che incombe sull’amministrazione, la quale deve necessariamente attivare il “contraddittorio endoprocedimentale per ogni atto limitativo della sfera giuridica del contribuente, ma ha anche e soprattutto la funzione pratica e giuridica di portare a conoscenza del contribuente le ragioni, e dunque i titoli esecutivi, in base ai quali sia stata iscritta la misura cautelare, posto che un atto tributario se considerato dalla legge impugnabile deve essere necessariamente notificato al contribuente onde consentire allo stesso di esercitare adeguatamente il proprio diritto di difesa costituzionalmente garantito!!!

Tanto si deduce dalla lettura stessa del comma 2 dell’art. 77 Dpr 602/73 ai sensi del quale l’Agente della Riscossione è tenuto a notificare al proprietario dell’immobile una comunicazione preventiva contenente l’avviso che, in mancanza del pagamento delle somme dovute in ragione dei titoli notificati e non opposti nei termini di 60 gg.  (di cui al comma 1), sarà iscritta ipoteca.

 

 

 

Dic. 01, 2021

CASS., SENT.22.09.2021 n.25632

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Efficacia vincolante del giudicato penale

L’eccezione di giudicato esterno non è soggetta a preclusioni per quanto riguarda la sua allegazione in sede di merito in quanto prescinde da qualsiasi volontà dispositiva della parte e in considerazione del suo rilievo pubblicistico, è rilevabile d’ufficio. Il giudicato esterno, al pari di quello interno, risponde alla finalità d’interesse pubblico di eliminare l’incertezza delle situazioni giuridiche e di rendere stabili le decisioni, sicché il suo accertamento non costituisce patrimonio esclusivo delle parti e non è subordinato ai limiti fissati dall’art. 345 c.p.c. per le prove nuove in appello, di tal che il giudice, al quale ne risulti l’esistenza, non è vincolato dalla posizione assunta dalle parti in giudizio, dovendo procedere al suo rilievo e valutazione anche d’ufficio, in ogni stato e grado del processo. Deve pertanto negarsi che la produzione di una sentenza penale irrevocabile prodotta dalla parte sia soggetta a preclusioni processuali, potendo la stessa essere acquisita, ed utilizzata per la decisione, anche d’ufficio. Può allora ricordarsi che l’accertamento di fatto, effettuato in sede penale, vincola il giudice civile.